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lunedì 14 luglio 2008

Il consiglio comunale di Chiaravalle


Ho aspettato prima di scrivere qualche cosa sul Consiglio Comunale di Chiaravalle, perché volevo inserire pezzi della discussione da verbale, in modo che il lettore potesse ricavare dai fatti, oltre che dalle mie considerazioni, un proprio giudizio sul tenore della discussione.

Purtroppo i verbali si fanno attendere e non so quando avrò la possibilità di averli. Ho chiesto anche il verbale tratto dalla registrazione della commissione urbanistica, perché penso che sia utile conoscere non solo la decisione finale, con la dichiarazione di voto, forse asettica, ma i singoli ragionamenti che hanno portato i consiglieri ad esprimere quel voto.

Quando ho avanzato questa proposta, si è scatenata la discussione, e qualcuno ha detto che in tal modo si sprecavano soldi dei cittadini. E’ vero, sbobinare la registrazione ha un costo, ma credo sia utile rendere edotti i cittadini sul percorso di decisioni importanti per la qualità della loro vita. Nella prima riunione del consiglio comunale è stato approvato una nostra mozione, votata alla unanimità, la quale invitava di fatto il Sindaco e l’amministrazione comunale a contattare i proprietari della ex Manifattura, per conoscere la loro disponibilità circa l’utilizzo dell’immobile, oltre che per le attività esistenti, anche come futura sede della Fiera regionale. In caso positivo, la proposta dovrà essere presentata alla Regione.

Ancora non abbiamo ricevuto notizie di sorta. In questo modo, si manca di rispetto al consiglio comunale come organo che rappresenta i cittadini, in quanto è inaudito che dopo un mese non si dia corso a decisioni prese all’unanimità.

A pensare male, sembra l’atteggiamento di chi pensa: “Ma si, un ordine del giorno non si nega a nessuno poi tanto facciamo come vogliamo”.

Avevamo chiesto anche una assemblea pubblica con gli abitanti della zona interessata dal progetto “Quadrilatero”, ma non abbiamo saputo quando e se si farà. Il Consiglio ha approvato a maggioranza e dopo varie discussioni molte varianti urbanistiche, ma quella di Sant’Andrea vale la pena esaminarla meglio. Esistevano due proposte, entrambe comprendevano scambi tra l’amministrazione e i proprietari, eppure una sola è stata accolta.

Il nostro gruppo “Sinistra l’Arcobaleno” era contrario ad entrambe, ma oltre tutto abbiamo sottolineato come certi modi di procedere possano sollevare dubbi sull’oggettività delle scelte urbanistiche, che più che dettate dal bene pubblico sembrano assoggettate a interessi privati. Ovviamente il nostro gruppo non è contrario alla pista ciclabile prevista nella variante Sant’Andrea, ma il metodo, più simile a quello dei mercati che a quello amministrativo, ci sembrava potesse costituire un pericoloso precedente. E poi perché usare due pesi e due misure per due situazioni analoghe?Così non abbiamo compreso la lottizzazione Sellari – guardengo.

Che il 50% sia edilizia convenzionata va bene, ammesso che sacrificare un’area di bosco urbano o un’area destinata all’istruzione pubblica, possa essere accettato, ma perché permettere di costruire il doppio di quanto era stato ipotizzato sulla scheda iniziale?

Certamente non abbiamo compreso le ragioni della trasformazione di un’altra area verde pubblica in area urbanizzata, e abbiamo chiesto se quella area verde sarebbe stata ricreata altrove. Abbiamo accolto con sollievo la notizia che per il futuro non saranno previste altre lottizzazioni, ma ci siamo preoccupati quando abbiamo ascoltato il seguito: “tranne quelle già previste”.Sarebbe necessario fare uno studio di quanto autorizzato, di quanto previsto, e cercare di capire come sarà Chiaravalle nei prossimi anni. Lo abbiamo chiesto in commissione e speriamo che un ragionamento pubblico con la partecipazione dei cittadini si possa fare. In caso contrario lo organizzeremo noi a settembre. Abbiamo chiesto di via De Amicis, ricordando l’impegno del vecchio assessore che aveva rassicurato i cittadini, dicendo loro che si sarebbero fatti lavori di potenziamento dell’illuminazione e l’abbassamento del manto stradale, e che l’impegno era stato inserito nel piano dei lavori pubblici. Lavori che sarebbero dovuti iniziare novembre scorso, ma che sino ad ora non sono partiti, anzi i cittadini si sono visti rifare la segnaletica, che era veramente sparita, intanto una delle quattro lampadine continua a spegnersi lasciando mezza via allo scuro, ma siamo fiduciosi nella fortuna dei cittadini che non farà accadere nessun incidente.

Abbiamo chiesto che nel giornalino comunale, i consiglieri possano avere lo stesso spazio degli assessori, rivendicando il fatto che i cittadini debbano conoscere l’operato di coloro che hanno eletto. Perché i consiglieri sono eletti, mentre gli assessori, i “collaboratori del Sindaco” sono nominati, è bene ricordarlo. Poi c’è una questione importante che riguarderà tutti i chiaravallesi, sto parlando dell’area EX CRAL. Ex cinema teatro, nel cuore della nostra cittadina, la sua destinazione futura interessa tutti i cittadini.

Abbiamo chiesto che si apra una discussione, che l’amministrazione prenda l’iniziativa di acquistare l’area, magari con il concorso di privati, se necessario. La questione non è solo sentimentale, e comunque sarebbe sufficiente, ma riguarda l’impostazione urbanistica ed economica della nostra città.Insomma è troppo importante perché solo i costruttori possano influenzare le scelte, i cittadini devono essere consultati, dire la loro, indirizzare le decisioni. Speriamo che la nostra proposta venga presa in considerazione, e comunque cercheremo di coinvolgere i cittadini.

Inoltre abbiamo approvato il piano per le antenne, ed è passata la nostra richiesta di accelerare l’iter per lo spostamento di quelle antenne che stanno nel centro abitato, tutto il consiglio ha concordato.

Al prossimo consiglio.
Claudio Maderloni

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