Mai avrei pensato che si potesse arrivare a tanto.Durante l’ultima Commissione succede l’incredibile. Viene presentato un documento come nuovo, poi si scopre che era già stato presentato quasi un anno fa, nell’ottobre 2007. La prima impressione è che ci si trovi davanti a un caso di sottrazione di documenti, tanto che noi della minoranza pensiamo di rivolgerci alla Procura per denunciare il fatto. Poi, emerge la verità, ovvero che la maggioranza conosceva bene quel documento, tanto che a suo tempo, l’assessore Sabrina Sartini (oggi consigliere provinciale PD), prese in consiglio una posizione precisa riguardo lo stesso, testualmente: “Quanto proposto dalla Regione non va nella direzione espressa dal Consiglio comunale almeno nelle parti fondamentali come quelli sull’autonomia decisionale, nel rientro dell’ICI, ne degli oneri di urbanizzazione, pertanto resta aperta la questione e il consiglio rimarrà informato sulle novità”.Il Consiglio, anche dietro quelle dichiarazioni, riconfermò che: “ Non essendoci novità non si procedeva alla firma dell’accordo per entrare nella Società Quadrilatero S.p.A. e rimaneva in piedi il ricorso”.Il ricorso è quello che il Comune di Chiaravalle, nel novembre 2006, ha presentato contro una delibera CIPE, la quale affermava che i Comuni della Vallesina sui quali dovevano insistere le aree leader del progetto, avevano espresso il loro consenso e avevano stipulato un accordo di adesione allo stesso progetto. Il ricorso, appunto, nasce dal fatto che, in realtà, il comune di Chiaravalle non aveva mai aderito, nonostante il suo territorio fosse proprio una delle aree leader, quelle destinate alla “cattura di valore”.Ora, il punto è questo: la novella posizione del Comune di Chiaravalle, udite, udite, la recente sbandierata adesione alla Quadrilatero, di cui dirò, cancella oggi quanto sostenuto nel ricorso fatto allora? Il CIPE, aveva o no dichiarato il falso? Rimane in piedi il ricorso?Naturalmente ciò che è più grave è la capriola della maggioranza, mistificata in maniera dilettantesca, per cui oggi, dopo una riunione in Regione con il Presidente Spacca, il Sindaco e l’assessore Fanelli (come riferito da quest’ultimo), inseriscono un “fuori sacco” nell’Ordine del Giorno della Giunta, aggiungono un punto all’OdG della commissione titolato “comunicazioni sulla questione Quadrilatero”, invitano, prima della decisione in Giunta, le organizzazioni di categorie ad un generico incontro per “Informazione sulla questione Quadrilatero”, quindi la Giunta assume un orientamento favorevole all’adesione, lo presenta in commissione, mediante un documento vecchio dell’ottobre del 2007, facendolo passare per nuovo, e voilà, il gioco è fatto. Così, in una settimana di agosto, la stampa diffonde la notizia che il Comune di Chiaravalle aderirà alla Società Quadrilatero, peraltro stravolgendo anche il significato della decisione presa in Giunta.E’ grave, molto grave quello che è successo, e può minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni comunali. Certe “piroette” maldestre non testimoniano a favore degli amministratori, neanche della loro fermezza, visto che, ad agosto, si decide di aderire alla società Quadrilatero, a condizioni immutate, a seguito di quelle che lo stesso assessore Fanelli ha definito “pressioni”, poi modificate in “sollecitazioni”, da parte di rappresentanti di un altro ente ugualmente espressione del centrosinistra, eletto anche con i nostri voti.Noi rimaniamo dell’opinione che la Società Quadrilatero S.p.A., invenzione della destra, tolga potestà ai Comuni, li privi del loro legittimo potere di programmazione del territorio e, non ultimo, li obblighi ad aderire, anche attraverso il taglio delle risorse a disposizione. Quello che ci stupisce, e scandalizza, è che amministrazioni, che si definiscono di centrosinistra, adottino gli stessi metodi della destra…poi ci si lamenta che i cittadini votino per Berlusconi! Del resto, avevamo avuto altri segnali in questa direzione da parte dell’attuale maggioranza comunale.Esempio: due mesi fa il consiglio approva una mia mozione che impegna il sindaco ad incontrare la proprietà della ex Manifattura, quindi riferire in consiglio l’esito dell’incontro ed eventuali conseguenze. Sono trascorsi due mesi e, pur avendo saputo che l’incontro è avvenuto, non esiste una comunicazione ufficiale. Oltre tutto, sarebbe stato istituzionalmente corretto invitare all’incontro anche un esponente della minoranza.Sembra quasi che il consiglio sia un impiccio democratico, e la cosa è più preoccupante, se già non lo fosse a sufficienza, visto il clima generale.La militarizzazione delle città, l’attacco al Parlamento, le leggi elettorali studiate per evitare la partecipazione democratica di tutti i partiti alla vita del paese, l’ultima proposta per la legge elettorale europea, orientata allo stesso modo e quindi volta ad evitare la presenza di tutti nel Parlamento europeo, poi si procederà per i consigli Regionali. Pare che dopo la elezione diretta dei sindaci non ci sia più freno.Tutto questo ce lo potevamo aspettare dalla destra, il vero disastro consiste nel fatto che il centrosinistra non ha fatto nulla, quando governava, per riportare il Paese alla “normalità costituzionale”, e si è diviso sul nulla, permettendo alla destra di tornare a governare indisturbata e di stravolgere tutte le regole democratiche.Tornando al nostro Comune, si parla di partecipazione, consultazioni, di coinvolgere la città, tutto bene, per poi dover constatare che per la Giunta Comunale di Chiaravalle vengono dopo, che prima è necessario rassicurare la Regione che le cose sono cambiate, che Chiaravalle si arrende e si può andare in ferie tranquilli. “Ubi maior, minor cessat”, dicevano i latini, così la volontà dei cittadini di Chiaravalle diventa minore rispetto ad altri poteri.In tutto questo che cosa c’entrano la democrazia e la partecipazione? Nulla.Parafrasando: “questo matrimonio non s’ha da fare”, “questa Quadrilatero s’ha da fare, costi quel che costi”.
CLAUDIO MADERLONI
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