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mercoledì 17 settembre 2008

Lettera a Claudio Maderloni


E’ necessario per le iniziative e battaglie future, registrare l’intervento di Claudio Maderloni, riguardo alla mozione sulla Quadrilatero e anche quello sul voto all’adesione per lo stesso argomento. Non molliamo più l’osso. Da qui si può ripartire per incominciare a delineare una nostra politica per il territorio anche in presenza della legge regionale urbanistica e di quello che stanno compiendo i nostri sciagurati amministratori marchigiani a tutti i livelli salvo rare ed encomiabili eccezioni.
Secondo me questa è la strada per il riscatto per la riappropriazione del fare politica, per affermare la partecipazione per dare un ruolo a contatto con i marchigiani delle nostre istituzioni. Si tratta di buttare a mare l’acqua sporca, perché del bambino (ovvero dell’ingenuità non c’è nemmeno l’ombra). Sono tutti adulti, vaccinati, facce di bronzo, mercenari per tutte le stagioni e per tutti i luoghi.
A questi del bene comune, dell’altro o l’altra, del lavoratore o del disoccupato, del precario o dell’insegnate non gli importa nulla! Il loro mondo sono i salotti, le cene e le cerimonie, i posti da spartirsi, i denari degli incarichi e la miriadi di rivoli di denaro e di favori che possono avere in base alla scalata della scala politica e istituzionale.
La vicenda politica di Claudio, la sua dedizione alla causa degli oppressi, degli ultimi, degli emarginati è un punto fermo sul quale e dal quale possiamo rilanciare la nostra iniziativa. Per esperienza, dico che il suo intervento nell’ultimo consiglio comunale di ieri è stato l’intervento più politico, più appassionato, tra i più documentati e soprattutto di un livello che la nostra istituzione non conosceva dall’immediato dopo-guerra.
Dobbiamo ringraziarlo come chiaravallesi perché, anche se anconetano di nascita, ha interpretato il sentire della moltitudine dei chiaravallesi e della gran parte dei marchigiani. Ha dato alimento, ha elevato alla sua degna funzione il ruolo ed i compiti della massima assise rappresentativa della città. Ha evitato l’umiliazione della pochezza, del cerchiobottismo, dei nonpuotisti (per cause di forza maggiore…) delle bugie e delle falsità che una maggioranza soltanto numerica e di fatto sotto tutela dei poteri forti con la mano longa delle istituzioni regionali voleva arrecare alla storia,alle conquiste di civiltà ed al prestigio di Chiaravalle democratica ed antifascista.
Un grazie e soprattutto un appello affinchè tu continui nella tua battaglia di libertà per rafforzare in noi tutti la volontà di lottare per cambiare e per mandare a casa sia a Chiaravalle, che in Provincia ed in Regione ed ancora più in alto i mercanti.
Gianni Aquili

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